La giornata stamattina è iniziata così, con una neve acquosa che fermava la macchina e mi teneva tesa al volante, eroina della prima ora a scuola che non sente il Tg (solo Radio Capital!) e non accende il cellulare. Intanto Whatsapp impazziva con messaggi di scuole chiuse! Pazienza … Ritornando a casa, una magia di sole fa sperare in una giornata come tutte le altre, più o meno, e invece no, la neve ora fiocca silenziosa e pesante. Tanto vale accendere il camino.
E non so perché, o forse lo so, ma così comodamente sdraiata sul divano accanto al fuoco, un buon libro in mano, la mente è altrove, divaga, immagina altro.
Immagina una bella poltrona, musica jazz di sottofondo, un parquet scricchiolante, scaffali di libri, vento e pioggia fuori. A Londra. In una libreria.
L’ispirazione è arrivata, chiuso ormai il mio libro, aprendo la newsletter di ‘At Home in London’, b&b di charme nelle zone più belle della città, che mi sorprende con un elenco delle librerie londinesi che varrebbe la pena di visitare. Non ho resistito! Ho cominciato a curiosare in rete, entrando e uscendo da quelle più insolite e interessanti.
Naturalmente io adoro le librerie, ma mi chiedo, perché? Cos’ha di speciale una libreria, perché vi si respira un’aria così diversa da ogni altro negozio? Sarà forse il richiamo suggestivo della parola, della conoscenza, la magia della ricerca, della curiosità, il fascino della scoperta. Sono stata sempre attratta dai libri, da bambina una giornata di febbre a letto era l’occasione per leggerne uno tutto d’un fiato, e ancora oggi una copertina, un titolo, possono essere irresistibili. Ed è proprio quello che mi è successo tanti anni fa in una libreria di Bloomsbury, un tempo quartiere letterario e bohemien di Londra; dal tavolo delle occasioni ad una sola sterlina spuntò fuori un minuscolo libro nero cosi promettente che poi … ma questa è un’altra storia. E riguarda me e Virginia Woolf.
Ritornando alle librerie di Londra, dunque, eccomi qua a passeggio … sulla Rive Gauche a Parigi! Un incanto di angolo di Inghilterra proprio di fronte alla cattedrale di Notre-Dame. La storica libreria ‘Shakespeare & Company’, aperta dall’americana Sylvia Beach, la libreria che pubblicò l’ Ulisse di Joyce nel 1922 e che fu chiusa dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.
Piccolo, con così tanti libri che ti infili a fatica in tutti i suoi angoli e stretti corridoi, questo posto è magico. Prenderesti un libro e ti isoleresti volentieri dal mondo, nascosto al piano di sopra, lo sguardo solo per la Senna fuori della finestra, ogni tanto.
Quella sera c’era la presentazione di un libro seguita da un bicchiere di vino. Parigi e Londra una cosa sola.
Torniamo dunque a Londra, e a Bloomsbury, a quella poltrona e al parquet scricchiolante, senza dimenticare il jazz di sottofondo. Ed entriamo proprio da Persephone Books, il regno della scrittura femminile, soprattutto quella dimenticata, dove il primo mercoledì del mese si riunisce il gruppo di lettura e si degusta formaggio e Madeira. Very civilised!
A Covent Garden poi, non possiamo non varcare la soglia di Stanfords, libreria consacrata al viaggio in tutte le sue possibili declinazioni, dalle cartine, agli accessori, alle mappe da muro da grattare man mano che si visita il mondo!
Ma è Lutyens & Rubinstein a farmi desiderare davvero di prendere un aereo e volare lì. Non solo per le poltrone e i libri, ma anche per gli oggetti di antiquariato e i profumi di Christopher Brosius, ex taxi driver che odiava così tanto i profumi lasciati dai suoi passeggeri da creare la sua linea ‘CB I Hate Perfume’. Il suo primo profumo ‘Dirt’ (‘Sporco’) è stato un grande successo! A parte i profumi però, la cosa interessante di questa libreria di Kensington Park Road è che un personal shopper si siede a tavolino con te e ti consiglia la reading list della tua vita.
A questo punto è proprio arrivato il momento di un tè con pasticcini, e allora, dulcis in fundo, non resta che andare da ‘Books for Cooks’ a Notting Hill. Qui non solo si legge, ma si cucina e si mangia!
Intanto la neve si è, quasi, sciolta.
Bellissimo! Però “Parigi e Londra una cosa sola”… Vacci piano!
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Sì, infatti, Londra è tutt’altra cosa ! 🙂
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Viene proprio voglia di naufragare in questo mare di libri ….
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Confermi il potere della parola! Grazie 🙂
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